Elezioni, Pisicchio: Pm si dimettano 6 mesi prima. Sistema giustizia in pericolo per protagonismo candidati-magistrati
“Il nuovo Parlamento dovrà porre all’ordine del giorno provvedimenti per concretizzare la piena “terzietà” del magistrato: chi vuole entrare in politica esca dalla magistratura sei mesi prima della scadenza elettorale e si candidi in un territorio lontano dal tribunale dove ha svolto la sua attività”. Lo ha detto Pino Pisicchio, capolista in Puglia alla Camera per il” Centro Democratico”, intervenendo in un dibattito pubblico nel corso della campagna elettorale. “Questa campagna elettorale, aggressiva e prigioniera del marketing commerciale, sta evidenziando, con il protagonismo politico di candidati-magistrati, quanto urgente sia il tema della terzietà, effettiva e percepita, di chi esercita un ruolo giurisdizionale”.
“Sia chiaro – ha aggiunto il capogruppo alla Camera di CD – la Costituzione tutela il sacrosanto diritto di ogni cittadino, dunque anche del magistrato, ad esprimersi politicamente. Tuttavia la delicata funzione, specie quando si esercita attraverso il ruolo di pubblico ministero, implica un supplemento di cautela:come si fa a passare da un ruolo di pm, dunque di super partes, a quello di parte in una campagna elettorale, senza mettere in discussione tutta l’attività svolta nell’ambito processuale, soprattutto quando ha toccato casi politici?”.
“Del resto – ha concluso Pisicchio – il disagio di questa condizione e’ stato avvertito in più occasioni dal CSM e, recentemente, dalla magistratura giudicante in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario”.