Pisicchio: Serve riforma fisco e abolizione tassa su prima casa
“Per salvare l’economia del nostro paese e restituire dignità a milioni di persone scivolate verso la soglia della povertà occorre nella prossima legislatura muoversi in fretta, per una riforma del fisco che si basi sulla tracciabilita’ di ogni passaggio di danaro e sulla possibilità come avviene negli Stati Uniti, di scaricare ogni spesa sostenuta”. Lo ha dichiarato Pino Pisicchio, capolista alla Camera per il Centro Democratico, nel corso di un incontro pubblico in Puglia.
Pisicchio ha aggiunto che la riforma deve essere “intelligente, che induca a comportamenti virtuosi per convenienza, superando qualsiasi automatismo talvolta estremo di Equitalia, che viene vissuta dai contribuenti solo come un’entità vessatoria”. Per questo è evidente che “per superare la crisi – ha sottolineato – è indispensabile alleggerire la pressione fiscale, oggi, insostenibile”.
“Abbiamo alle spalle – continua Pisicchio – una lunga stagione di tasse e manovre finanziarie che non hanno promosso alcun circuito virtuoso per il paese”. Nel periodo che va dal 2001 ad oggi le manovre economiche sono costate agli italiani non meno di 6.200 euro a persona. Con Monti si è adottata la misura più facile e più indiscriminata dell’Imu, piuttosto che quella più giusta e mirata di una imposta ispirata alla progressività intelligente prevista dall’art.53 della Costituzione. Bisogna cambiare rotta. La tassa sulla prima casa va abolita”, ha concluso l’esponente di centrosinistra.