Tabacci a Zenit: Il cattolico in politica deve guardare all’interesse generale

Intervista di Bruno Tabacci, leader di  Centro Democratico, all’agenzia di informazione Zenit.it sul rapporto tra cattolici e politica. Di seguito il colloquio con il giornalista Lorenzo Pisoni del co-fondatore di Cd.

Onorevole Tabacci, poiché anche lei è stato uno statale, Le chiedo qual’è il ruolo dell’impiegato statale oggi?

“Direi un ruolo essenziale. Lo statale ha un dovere maggiore di un comune cittadino. Deve servire lealmente le istituzioni. Lo statale cattolico non deve mai scordare questo. Per cui nel caso di lavoro in organi statali è necessario profondere un grande impegno di coscienza”.

Un grande impegno di coscienza, però, il cattolico lo deve profondere anche in politica…
“Si, certamente. Il cattolico in politica ha più doveri degli altri che non hanno una base di fede. Basta guardare l’insegnamento di Don Sturzo e De Gasperi. L’esperienza poi condotta dai politici ha dei riscontri nel sociale. E il cattolico deve distinguersi per la qualità del suo impegno politico e sociale. Ha un dovere di coerenza tra le cose che dice e ciò che fa”.

E nel sociale……
“E’ un’altra faccia della stessa medaglia. Il cattolico deve dedicare tempo agli altri”.

Chiudiamo questa intervista ricordando l’insegnamento di Don Sturzo
“Don Sturzo diceva che l’impegno politico è necessario per la difesa dell’interesse generale. Per il cattolico l’impegno politico serve per la difesa del bene comune. E la ricerca dell’interesse generale implica un grande impegno morale. Il politico cattolico può portare avanti interessi particolari di grande dignità, ma questi devono essere ricompresi nell’interesse generale”.

intervista di Lorenzo Pisoni (agenzia Zenit)