Elezioni, Pisicchio: Partiti vendano patrimonio immobiliare
“Non possiamo più permetterci sedi regionali a Bruxelles, immobili di proprietà dei partiti, spese per i parlamentari esteri:occorre elevare la qualità del ceto politico, e ridurre drasticamente i costi impropri della cosa pubblica”. Lo dichiara Pino Pisicchio (Centro Democratico), in Puglia nel corso della campagna elettorale.
“E’ di fondamentale importanza – continua Pisicchio – la riduzione del personale addetto alla politica e dei suoi costi: tra Parlamento, Governo, Amministrazioni locali si superano i 130.000 addetti, cui vanno sommati 25mila amministratori di società e consorzi partecipati dalla PA e 299000 persone con incarichi e consulenze nella PA : superiamo abbondantemente i 455.000 addetti alla politica: una spesa di 11,6 miliardi di euro. Occorre tagliare, almeno del 30% l’entità delle spese. Cominciando con l’abbattere i costi dell’esercito inquietante dei consulenti e incaricati e con la riduzione del numero dei rappresentanti, dalle Camere alle Regioni, alle Provincie”.
“Da rivedere anche il sistema bicamerale, 18 parlamentari “esteri” che per ogni seduta alla Camera o al Senato devono venire a spese dello Stato da paesi lontanissimi. E, infine, – conclude Pisicchio – vendiamo il patrimonio immobiliare che molti partiti hanno messo insieme, per pura speculazione, con i “rimborsi elettorali”: le risorse guadagnate potranno servire a finanziare l’assunzione di un po’ di giovani oggi disoccupati”.