Piemonte, presentato a Novara il gruppo provinciale di Cd
Ufficializzata a Novara la costituzione del nuovo gruppo provinciale di Centro Democratico – Diritti e Libertà in seno al Consiglio provinciale. Il gruppo è costituito dai consiglieri provinciali Aldo Bevilacqua (capogruppo) e Antonia Tovaglieri già facenti parte dell’Idv. “La collocazione politica e fisica in Consiglio provinciale dei consiglieri non muta rispetto al voto chiesto a suo tempo ai cittadini come pure non muta l’impegno dei consiglieri affinchè le tematiche affrontate in provincia siano trattate con concretezza e competenza nell’interesse dei cittadini”, si legge in una nota.
I candidati novaresi sono stati presentati questo pomeriggio. Aldo Bevilacqua, Consigliere Provinciale per il Centro Democratico, ha illustrato gli appunti dei candidati, ponendo, in particolar modo, l’accento sulle tematiche relative la partecipazione democratica, il taglio dei costi della politica che “non dovrebbe partire dal territorio, ma dovrebbe interessare anzitutto il Quirinale e le grandi aziende pubbliche”, esprimendo forti preoccupazioni sulle difficoltà incontrate dalle imprese nell’accesso al finanziamento pubblico, nonché in merito alle difficoltà burocratiche ricordando come “non è possibile lavorare in maniera efficiente, quando a distanza di pochi km un’azienda si trova a dover adempiere a regolamenti completamente diversi sulla stessa materia”. Bevilacqua ha lanciato una proposta riguardo le banche che “negli anni hanno cambiato radicalmente la loro funzione, bisognerebbe tornare all’impostazione di una finanza positiva che aiuti famiglie e imprese. Non è più accettabile che le banche possano vendere strumenti finanziari altamente rischiosi ai risparmiatori, pretendendo, in ogni caso, che l’investitore riconosca alla banca le commissioni, senza che le banche compartecipino al rischio sostenuto dal risparmiatore; imponendo alle banche il rimborso, anche solo di una piccola parte del capitale investito, nell’ordine del 10/20%, si può procedere a disincentivare la vendita di questo tipo di prodotti”.
Sono seguiti gli interventi degli altri candidati. Gabriele Beggiora, il più giovane (28 anni), ha spiegato le motivazioni che lo hanno portato a candidarsi: “L’Italia è una repubblica gerontocratica fondata sul cognome, in quanto aziende, politica ed enti pubblici sono da decenni nelle mani delle stesse persone, che non concedono alcuna opportunità ai giovani. Giovani che se non hanno il cognome giusto non hanno accesso a nulla. Ci parlano di esperienza, ma questa esperienza a cui fanno riferimento non si nota nei fatti, considerate le condizioni in cui versano la politica, il tessuto economico italiano, le pubbliche amministrazioni e le università”. Beggiora ha voluto lanciare un messaggio ai suoi coetanei: “Se si vogliono cambiare i partiti, o se si vogliono portare nuove istanze all’interno delle amministrazioni, è necessario entrare nei partiti e nelle amministrazioni, non è standone fuori, scrivendo proclami su Facebook, che si cambiano le cose”.
La candidata Eleonora Uccellini, ingegnere elettronico, ha invece spostato l’attenzione sul tema della sanità piemontese “vittima di continui tagli in nome del bilancio che invece non fanno altro che causare un inesorabile calo dei servizi al paziente e al cittadino”, ricordando le difficoltà che le madri incontrano a causa “della mancanza di tutele e servizi a sostegno della maternità”.
Infine è intervenuto Sergio Sala, originario di Boca, che, da ex dirigente d’azienda, ha sottolineato come “il settore tessile, che è un settore che ha sempre creato lavoro e innovazione, è stato spazzato via dalla concorrenza indiana e cinese, senza ricevere alcuna considerazione da parte dei governi precedenti”, ricordando inoltre come “queste aziende lavorano per lo Stato e non riescono a ricevere i pagamenti. Bisognerebbe trovare nuovi metodi di pagamento, anche tramite bond e titoli di stato, che però possano essere scontati o scambiati in banca”.