Lombardia, Tabacci: Questa destra degli affari non vincerà di nuovo
“Penso che CL sia divisa al suo interno. La parabola di Formigoni ha provocato amarezza e turbamenti. Ma c’è una fetta di quel mondo che non va tanto per il sottile e che ha come obiettivo il potere. Io li chiamo gli “smemores domini”: affari, affari, affari, una forte inclinazione simoniaca. L’esempio perfetto è appunto Formigoni. Prima appoggiava Albertini, poi in cambio di un seggio e della speranza di vincere si è accucciato dietro Maroni. Sono altrettanto convinto che il grosso del movimento di CL sia spinto da motivazioni sincere e si comporterà di conseguenza”. Lo dichiara Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico, in un’intervista oggi a Repubblica.
“Non credo proprio che il centrodestra vincerà. I lombardi non si affideranno a un partito che basa la sua campagna elettorale su una bufale colossale, quella del 75 per cento di tasse. Sono stati al governo per anni e anni, hanno portato a casa un federalismo fiscale raffazzonato e una cospicua dose di scandali dai diamanti di Francesco Belsito alle quote latte, passando per Crediteuronord”, dice Tabacci.
Poi l’attacco alla Lega Nord: “La Lega non ha alcun titolo per tirarsi fuori da questa nuova Tangentopoli ancora peggiore di quella precedente. Le patenti di verginità non sono ammesse né da parte di Roberto Maroni e né da Gabriele Albertini. Maroni non può far finta di niente. Il Carroccio ha partecipato al suo governo e a quella catena di comando e corruttele per anni e anni. Ricordo quando nel 2005 Umberto Bossi fece fuori l’assessore Alessandro Cè perché si era permesso di mettersi di mezzo agli affari della sanità privata. La Lega ha peccato di omissioni, come minimo. E oggi non c’è alcuna discontinuità tra Formigoni e questo centrodestra”.