Valle d’Aosta, Pd-Sinistra VdA insieme per una più equa distribuzione delle risorse
La lista unica Pd- Sinistra VdA, che punta al cambiamento, avrà non più di una ventina di candidati iscritti al Partito democratico, gli altri saranno espressione degli alleati Centro Democratico, Psi, Federazione della sinistra, Idv, Loris Fortuna, Sinistra per la città e mondo dell’associazionismo. Lo ha anticipato il segretario regionale del Pd Raimondo Donzel che, in una conferenza stampa, ha elencato le ragioni della costituzione in Consiglio Valle del nuovo gruppo. «L’alleanza è iniziata con le Primarie, con la battaglia dei Pendolari stanchi e con la lotta per la legalità», puntualizza Donzel che per sgomberare il campo dalle dietrologie precisa: «nel 2008 quando ci insediammo in Consiglio lanciai l’appello a essere attenti anche a chi non aveva voce in questo Consiglio».
Allude Donzel all’Arcobaleno restato fuori da Palazzo per una manciata di voti. Non nega Donzel «l’esigenza di tener conto di una legge elettorale regionale con un forte sbarramento che il Pd può superare» ma precisa: «non abbiamo voluto lasciare indietro nessuno. Non è solo al cambiamento della leadership in Regione alla quale puntiamo ma a un radicale cambiamento di fare politica e per questo ci vuole un’alleanza forte. Non andiamo al governo per costruire un ospedale targato Rollandin-Lanièce, per realizzare l’università di Milanesio, per inseguire un aeroporto dove atterrino aerei da 120 posti, per investire altri 18 milioni sull’area megalitica di Saint-Martin de Corléans. Ci siamo messi insieme perché su questi temi la pensiamo allo stesso modo».
Il segretario del Pd vede nella lista unica, che riunisce tutte le forze politiche del centro sinistra valdostano, «la volontà di dare una rappresentanza molto più ampia a una popolazione che reclama il cambiamento». Di cambio nel modo di lavorare ha parlato Gianni Rigo: «Gli eletti dovranno essere capaci di innovare il metodo di lavoro, coinvolgendo tutte le componenti della lista. Non sarà facile ma dobbiamo inpegnarci a costruire un nuovo metodo. E’ anche questa una sfida».