Governo, Formisano: Dia risposte su economia e occupazione
“Il Presidente Napolitano ha ricordato a tutti la delicatezza della situazione economica e le sfide difficili che attendono l’Esecutivo. E ha ricordato che i punti fondamentali sui quali il Governo e’ chiamato ad operare sono la politica economica, la situazione finanziaria e la politica sociale. La situazione economica rimane grave, anche se qualche spiraglio di inversione di tendenza si comincia a vedere all’orizzonte”. Lo scrive oggi, sul quotidiano on line www.moderatiriformisti.it, Nello Formisano (Cd), vicepresidente di Centro Democratico e capogruppo alla Camera del partito guidato da Bruno Tabacci.
“Ma per agganciare la ripresa e’ necessario un Governo stabile, autorevole, con una solida base parlamentare che porti avanti un programma economico di ampio respiro, con una vera politica industriale e con iniziative concrete in favore delle piccole e medie imprese, del Mezzogiorno, dei giovani, dei disoccupati, della ricerca, che rivitalizzi i settori trainanti, quelli chiamati a competere sui mercati internazionali e quelli ad alta intensita’ di lavoro. E che sappia ricercare le risorse aggiuntive che dovrebbero essere il carburante della ripresa, riducendo l’area dell’evasione che ha raggiunto l’astronomica cifra di 180 miliardi e nella lotta contro la corruzione che, secondo la Corte dei Conti, drena ogni anno 120 miliardi e cedendo, magari, il patrimonio immobiliare, senza vendere le aziende strategiche che sono rimaste allo Stato dopo le privatizzazioni degli anni ’90”, si legge ancora nell’articolo.
“A settembre sono attesi i provvedimenti per il rilancio dell’economia e in favore dell’occupazione, primi fra tutti quelli sul “patto generazionale” che avrebbero l’effetto di rendere piu’ robusta l’esile ripresa prevista per fine anno che, da sola, non porterebbe alcun vantaggio in termini di lavoro e modestissimi ritorni sul piano della economia reale. E’ su quei provvedimenti che dovra’ misurarsi il Governo e su quelli il Parlamento e gli italiani dovranno valutare la capacita’ di Letta e dei suoi ministri di affrontare i problemi del Paese. Se sapra’ dare una prospettiva alla economia e una speranza a milioni di italiani, colpiti dalla disoccupazione e dalla crisi, il Governo andra’ anche oltre i diciotto mesi che Enrico Letta aveva indicato come orizzonte temporale al momento della fiducia. In caso contrario, si apriranno scenari, al momento imprevedibili, sui quali il Parlamento e i partiti saranno chiamati a dare risposte adeguate alla gravita’ della situazione”, conclude l’on. Formisano