Formisano: Pdl non metta a dura prova stabilità governo

“Sono state sufficienti ventiquattro ore per buttare al macero i discorsi sulla responsabilita’. La condanna definitiva ha posto fine al Berlusconi statista che, secondo i suoi aficionados, aveva fatto nascere il Governo-Letta nell’interesse dell’Italia”. A scriverlo oggi, sul quotidiano on line www.moderatiriformisti.it, e’ Nello Formisano (Cd), vicepresidente di Centro Democratico e capogruppo alla Camera del partito guidato da Bruno Tabacci.

“I problemi dell’Italia, oggi, sono gli stessi del 31 luglio e l’interesse dell’Italia non e’ cambiato rispetto a quando l’Esecutivo ha avuto la fiducia delle Camere. Se il Pdl ha cambiato, o sta cambiando, atteggiamento, e’ solo perche’ e’ cambiato l’interesse di Berlusconi. Appare evidente oggi quello che tutti potevano immaginare ieri. L’atteggiamento responsabile era una finzione, dalla quale il Cavaliere credeva di poter ricavare un giudizio piu’ comprensivo da parte della magistratura. Purtroppo, ancora una volta, il Pdl dimostra non solo di non avere senso dello Stato, ma di non conoscere nemmeno il funzionamento delle istituzioni”, si legge ancora nel testo.

“Ne’ appare molto piu’ brillante l’idea dei Presidenti dei Gruppi parlamentari di andare dal Capo dello Stato a chiedere la grazia per Berlusconi, minacciando, in caso di diniego, le dimissioni dei deputati e dei senatori del partito”, osserva l’on. Formisano il quale conclude. “Il Cavaliere, alla fine, non aprira’ la crisi. La chiamata alle armi di questi giorni serve piu’  che altro a mettere alla prova la fedelta’ dei suoi uomini. E’ certo, invece, che la stabilita’ dell’Esecutivo sara’ messa a dura prova, con esternazioni irresponsabili, con minacce farneticanti (la guerra civile di cui ha parlato uno dei coordinatori del Pdl e’ solo un primo assaggio), con tentativi di trasformare il Governo nell’esecutore delle promesse elettorali del partito. Sara’ una continua guerra di posizione alla quale il centrosinistra dovra’ rispondere con determinazione, con rigore, ma tenendo i nervi saldi, dicendo con chiarezza e senza tentennamenti tutti i no che sono
necessari, ma senza scendere sul terreno delle provocazioni e della rissa”.