Interrogazione di Formisano: Perché in Italia si vende vino con simboli fascisti?
“Ho presentato un’interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dello sviluppo economico per sapere se non intendano avvalersi delle autorita’ giudiziarie competenti per porre in atto un eventuale sequestro preventivo di bottiglie di vino da tempo commercializzate sul territorio italiano, soprattutto, ma non solo, nel Nord-Est, aventi etichette con simboli e immagini nazifasciste”. Lo afferma Nello Formisano, vicepresidente di Centro
Democratico e capogruppo a Montecitorio del partito guidato da Bruno Tabacci, nel giorno della commemorazione dell’eccidio nazista del 12 agosto 1944 in cui morirono 560 civili.
“L’allora Ministro per l’integrazione, Andrea Riccardi, circa un anno fa, informo’ che avrebbe sollecitato l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) per aprire un’istruttoria sul caso. Da allora, pero’, nulla e’ cambiato e le bottiglie in oggetto continuano a essere commercializzate, muovendo un giro di affari di svariate migliaia di euro e richiamando in Italia acquirenti dai Paesi vicini, in particolare Austria e Germania, che fanno incetta di questi souvenir, che non possono acquistare nei loro Paesi, laddove esistono rigorose leggi che vietano chiaramente anche queste forme di apologia del fascismo e del nazismo”, aggiunge Formisano.
“Con le norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione e le successive pronunce della Corte costituzionale del 1957 e del 1958, fu chiarita la costituzionalita’ della Legge Scelba, spiegandone portata e limiti e indicando nettamente i contorni di cio’ che era definita apologia del fascismo, per cui in Italia e’ vietata la ricostituzione e la propaganda del partito fascista e di quello nazista”, rileva il capogruppo di Cd.
“Non appare ne’ retorico ne’ inutile osservare che anche queste bieche manifestazioni offendono le migliaia di donne ed uomini che hanno lottato, subendo feroci torture e spesso sacrificato la stessa vita, contro la barbarie fascista e nazista, sacrificio che ha concesso a noi il bene supremo della liberta’. Chiediamo, pertanto, se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza dell’istruttoria dell’Unar e se intenda adottare azioni normative finalizzate ad integrare la Legge Scelba, ovvero altre iniziative normative che riterra’ opportune, in modo da punire anche chi lucra attraverso immagini ovvero simbologie nazifasciste”, conclude Formisano.