Toscana, Chincarini(Cd): Commissariamento ‘Forteto’ è soluzione migliore
“Sono allibita dalla supponenza e dall’arroganza delle persone che gestiscono la Cooperativa del Forteto, che non solo hanno sfruttato e violentato per anni coloro che lavoravano lì dentro, ma ora gli danno anche degli ignoranti, non avendo evidentemente altra argomentazione da portare in loro difesa. Avrebbero fatto meglio, semmai, anziché farli lavorare giorno e notte, a mandarli a scuola e garantirgli una formazione”. E’ il commento di Maria Luisa Chincarini, Capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale della Toscana e membro della Commissione regionale d’inchiesta sul Forteto, a proposito delle controdeduzioni che i Soci della Cooperativa Il Forteto hanno inviato al Ministero dello Sviluppo Economico per evitare il commissariamento.
“Il nuovo documento del Forteto cerca di delegittimare i soci dissidenti sulla cui testimonianza il Ministero ha fondato le proprie conclusioni”, continua Chincarini. “Eppure, come emerso da notizie stampa, alcuni dei membri del CdA ammettono candidamente di non conoscere lo Statuto della Coop né di aver mai preteso di controllare i suoi conti. Se questa è la dedizione dei soci stiamo freschi! Il Commissariamento, in questo scenario ogni giorno più fosco e drammatico, sembra davvero la soluzione migliore per tutti, nonostante la diffusa levata di scudi che si è alzata nei giorni scorsi da buona parte del mondo politico e delle cooperative toscano”.
“Non dobbiamo infatti dimenticare che all’interno della Cooperativa e della Comunità il Forteto – prosegue Chincarini – sono stati sistematicamente negati i diritti dei lavoratori, come hanno sottolineato i verbali ufficiali dell’ispezione del Ministero dello Sviluppo Economico, che hanno evidenziato il mancato inquadramento dei dipendenti in un corretto organigramma della cooperativa. Inoltre, la semplice manifestazione di dissenso ha portato spesso ad un demansionamento ed all’uscita dalla Comunità e non sono mai stati riconosciuti e corrisposti gli straordinari e le ore di lavoro effettuate nei giorni festivi. I bambini, poi, erano costretti a lavorare di notte, prima di andare a scuola, i lavoratori venivano chiusi per punizione nelle celle frigorifere, le donne incinte erano costrette a lavorare fino al giorno del parto: venivano effettuati finti periodi di sospensione dal lavoro per incassare i contributi statali”.
“Per non parlare di cosa hanno dovuto subire per anni i bambini dati in affidamento alla Comunità – prosegue Chincarini – vicende finalmente note sulle quali sono sicura che l’imminente processo che partirà a ottobre farà definitiva luce e restituirà giustizia alle decine di vittime. Di fatto stiamo parlando di una situazione di generale illegalità con riduzione in schiavitù. Il tutto condito da violenze fisiche e sessuali, processi sommari che duravano anche tutta la notte, sistematici lavaggi del cervello e distruzione dei rapporti con le famiglie di origine dei bambini che, sottratti a famiglie indigenti o incapaci, finivano nella tana di un orco terribile da cui tutti venivano violentati, Rodolfo Fiesoli”.
“Insomma, il commissariamento della Cooperativa non può che essere un toccasana per restituire dignità ai lavoratori, difendere un’azienda che, pur in questo oceano di nefandezze, è solida e stimata sul mercato e per allontanare una volta per tutte dal Forteto tutti coloro che per decenni non hanno fatto altro che commettere reati, abusi e ingiustizie. Per giungere a queste conclusioni non serve alcun titolo di studio, soltanto un briciolo di onestà e buon senso”.