Bologna, De Oto (CD): Ok a progetto assistenti civici a supporto legalità, Comune trovi risorse
Disco verde da parte del Centro Democratico della provincia di Bologna al progetto sull’utilizzo degli assistenti civici per la tutela della legalità urbana, soprattutto in aree difficili, dove i cittadini sentono l’esigenza di un maggiore presidio del territorio. Il coordinatore provinciale di CD, Antonello De Oto, invita la giunta guidata dal sindaco Merola e il consiglio comunale a fare presto “tenendo conto delle indicazioni emerse sia nella competente commissione comunale che nel tavolo legalità del quartiere San Vitale, riunitisi nei giorni scorsi”.
“Si dovrebbe tendere ad aumentare il presidio fisico e il controllo visivo del territorio – sottolinea De Oto – magari pensando di destinare alcuni assistenti civici anche a servizi che attualmente impegnano la polizia municipale e che potrebbero essere svolti pure da loro. Ovvero servizi che non importino l’identificazione o il fermo delle persone: si pensi alla gestione e messa a sistema delle telecamere presenti in Centro storico o servizi relativi alla rimozione e segnalazione di biciclette abbandonate, servizi di segnalazione rifiuti in parchi e zone verdi in sostegno ad Hera”.
“Col tempo – aggiunge l’esponente del partito di Bruno Tabacci – sarebbe bene anche pensare a forme di premialità per le associazioni che aderiscono al Bando sulla concessione di immobili non utilizzati da Comune e Provincia (così come già fatto in via Libia o assegnazione di orti comunali o spazi cortilivi, ecc.) e a liberare risorse per rendere efficace e continuativo il servizio con fornitura di strumenti adatti alla comunicazione e alla segnalazione. E non certo per retribuire un’attività che deve rimanere squisitamente di volontariato”.
Naturalmente, sottolinea De Oto, occorre trovare anche le risorse per implementare profetti di solidarietà e tutela della legalità. “E’ di questi giorni – ricorda – la notizia della definitiva chiusura delle sezioni distaccate del Tribunale ad Imola e Porretta. Scelta ministeriale che sarà a regime dal 13 settembre e che va nel senso di caricare ulteriormente il contesto città di ulteriori pesi economici e sociali. Oggi come oggi, e ben lo sa il vice-sindaco Giannini, che più volte si è mossa chiedendone una modifica (come dispone una vecchia legge del 1941 (Legge 24 aprile 1941 n.392) il bilancio comunale è gravato da spese di funzionamento degli uffici giudiziari (pigione, riscaldamento, manutenzione, pulizia). La somma è ingente e sono soldi in qualche modo sottratti alla comunità bolognese, soldi che, se il ministero della Giustizia rivedesse questa obsoleta normativa, potrebbero essere utilizzati”.