Toscana, Chincarini: Meno dirigenti e più medici per rilanciare sistema sanitario
“Finalmente si parla dell’eccessivo peso della burocrazia nel sistema sanitario della Toscana, una battaglia che da anni conduco da sola, troppo spesso guardata con fastidio, se non preoccupazione, dal resto della politica. Ora anche la politica, o almeno parte di essa, quella che come me indossa il camice bianco nella propria vita professionale, ha capito che chi fa la sanità non sono i burocrati ma il personale sanitario. Per impedire il declino della sanità toscana (esclusa a inizio agosto dalle cinque regioni più virtuose d’Italia) e soprattutto per evitare i drammatici episodi degli ultimi giorni, è necessario puntare sul personale specializzato e su uno snellimento burocratico”. E’ il commento di Maria Luisa Chincarini, Capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale della Toscana e Segretario della IV Commissione Sanità, sullo stato di salute del sistema sanitario della Toscana che ha animato il dibattito sui quotidiani negli ultimi giorni.
“Nella sanità molti professionisti vengono allontanati dal loro lavoro e trasformati in burocrati, moltissimi altri vengono distratti dalla loro principale attività, quella di dedicarsi ai pazienti, per compilare e inviare moduli e statistiche a non finire, fogliacci che vengono richiesti continuamente da uffici anche diversi nell’epoca di internet”, spiega Chincarini. “Le aziende sanitarie e ospedaliere, poi, sono piene di direttori, che sarebbero molto più utili se tornassero nelle corsie”.
“Per mantenere gli elevati standard qualitativi della nostra sanità, esperienza e cultura rappresentano un binomio imprescindibile “, continua Chincarini. “Nessuno può sostituirsi a un medico o a uno specialista nella diagnosi e nell’impostazione della terapia del paziente e se non si invertirà rapidamente la tendenza dei tagli al personale, della turnazione pesante e della carenza di organico, gli errori e gli incidenti continueranno inevitabilmente ad aumentare. Questa è la via del declino e del fallimento. E’ necessario tornare a puntare sui migliori professionisti anche a partire dai pronto soccorso, dove la rapidità di diagnosi e terapia fa davvero la differenza tra la vita e la morte di una persona”.
“Questi non sono costi, ma investimenti in sicurezza, in salute e in benessere e alla lunga non possono che generare anche risparmio e maggiore efficienza. Il nuovo Piano Socio Sanitario della Regione Toscana deve muovere proprio in questa direzione: ridurre i dirigenti e aumentare il personale qualificato, perché quello che serve alla sanità toscana non è un esercito fatto di soli generali dietro le scrivanie, ma di validi soldati che quotidianamente lavorino sul campo”, spiega la Capogruppo. “In questo senso ho letto con soddisfazione la proposta lanciata dalle colonne del Corriere Fiorentino dal Capogruppo Pd Marco Ruggeri di approvare un Patto per la Semplificazione che punti alla snellimento burocratico, perché questa è la via maestra per far uscire la nostra sanità dalle secche in cui si è incagliata, di cui le Società della Salute sono uno degli esempi”.
“I cittadini hanno per mille validi motivi il dente avvelenato con la politica, ma non dobbiamo dimenticare che esiste una casta ancora più potente: quella dei burocrati”, conclude Chincarini. “Se anche in Italia avessimo seri e severi concorsi per l’accesso alla pubblica amministrazione certo non ci saremmo ritrovati in questa situazione. Invece l’eccessiva burocrazia è purtroppo figliastra della politica, da cui viene indiscriminatamente nominata, e si è tramutata in una casta di intoccabili supponenti e rappresenta il vero e insopportabile fardello della nostra sanità e non solo. Dobbiamo urgentemente voltare pagina”.