CD, aperta Festa a Torre del Greco: si è parlato di riforme
Si e’ parlato di futuro del centrosinistra e di riforme nella prima parte dei lavori della prima festa nazionale di Centro Democratico, il partito di Bruno Tabacci che riunisce fino a domenica i vertici a Torre del Greco (Napoli). A introdurre i lavori il capogruppo alla Camera e segretario regionale di Cd, Nello Formisano, che nel suo intervento ha puntato l’attenzione sul futuro del centrosinistra. Ricordando il dibattito in programma domani, che vedra’ salire sul palco Epifani, Vendola, Romano e Tabacci, Formisano ha detto che ”la foto di Vasto (che vedeva assieme tutte le forze del centrosinistra), di fatto cancellata ancora prima che si potesse realizzare, era comunque monca”. Insomma, Formisano ha puntato l’attenzione su una sorta di ”foto di Torre del Greco”: ”Da qui – ha aggiunto – considerando cio’ che sta succedendo a Roma, puo’ nascere un progetto completo”.
Nel corso del primo dibattito si e’ parlato di riforme. Assente il ministro Gaetano Quagliariello (bloccato a Roma come la collega Ce’cile Kyenge da un consiglio dei ministri), tutti i deputati intervenuti hanno auspicato una modifica della legge elettorale: per Pino Pisicchio, vicepresidente nazionale Cd e presidente del gruppo misto alla Camera dei deputati, ”occorre ridare alle persone la possibilita’ di esprimere le preferenze”. Gli ha fatto eco Gennaro Migliore (presidente del gruppo Sel alla Camera): ”Avere concentrato nelle mani di poche persone la scelta dei rappresentanti ha fatto si che alcune componenti fossero dimenticate. Penso ad esempio alla rappresentanza degli eletti del Sud, mai cosi’ bassa”. Marco Di Lello (presidente della componente del partito socialista italiano-liberali del gruppo misto alla Camera): ”Noi non abbiamo paura di modificare la legge, sembra che invece i timori siano di altri schieramenti”. A chiudere Leonardo Impegno (componente della giunta delle autorizzazioni della Camera): ”Per mettere in sicurezza la stabilita’ del nostro Paese serve una nuova legge elettorale. Noi del Partito Democratico, per dare voce ai nostri elettori, abbiamo fatto le primarie, che definisco un utile palliativo”.