Prato, Russo presenta risoluzione: Nessuno può chiudere gli occhi su lavoratori cinesi
“Dinanzi a quanto è accaduto domenica scorsa non si può aspettare. Non si deve aspettare. Per questo, già questa mattina in occasione del Consiglio regionale, ho presentato una risoluzione tesa non soltanto a esprimere il cordoglio per le vittime del rogo di domenica scorsa, ma anche, e soprattutto, per chiedere già da ora, con una pronuncia solenne del Consiglio Regionale, un impegno concreto per i diritti, l’integrazione e la legalità”. Lo afferma Rudi Russo, consigliere di CD in Regione Toscana dopo la decisione di convocare il prossimo 11 dicembre un Consiglio regionale straordinario per approfondire tutte le tematiche che riguardano la riduzione e il mantenimento in schiavitù di alcuni lavoratori cinesi nel distretto di Prato. La Regione si occuperà del tema della criminalità cinese insediata in città che determina questo fenomeno, le relazioni tra queste aziende e il fisco, i controlli di tutte le autorità competenti per reprimere le attività illegali drammaticamente diffuse nel nostro territorio.
La risoluzione di Russo, che ha raccolto un ampio e trasversale consenso tra i consiglieri, vuole impegnare la Giunta su tre fronti: “Spingere il Governo – spiega Russo – a varare un programma d’azione serio ed efficace per contrastare i fenomeni del traffico di esseri umani, della riduzione in schiavitù e dello sfruttamento del lavoro schiavile di migliaia di lavoratori e lavoratrici di origine cinese; rivedere gli accordi internazionali con la Repubblica Popolare Cinese alla luce della assoluta emergenza umanitaria che si sta manifestando e la predisposizione di nuovi strumenti giuridici in tema di cooperazione giudiziaria penale; guidare il coordinamento degli enti locali e delle associazioni rappresentative delle categorie produttive nel distretto industriale di Prato”.
“Quest’atto, che è frutto di un lavoro che sto svolgendo ormai da tempo, anche se dinanzi alla disgrazia di domenica mi trasferisce un certo senso di impotenza, lo riconosco, è un atto doveroso e per questo – conclude Russo – il prossimo 11 dicembre cercherò di guidare il Consiglio ad analizzare più approfonditamente il fenomeno dello sfruttamento e dell’illegalità nella quale vivono troppi lavoratori cinesi. Lo dobbiamo alle persone morte e, soprattutto, alle migliaia che ancora vivono in quelle condizioni”.