Pianosa, Chincarini: Finalmente isola può diventare modello a tutto tondo
“Il protocollo d’intesa siglato martedì scorso tra Regione Toscana e ministero dell’Interno è una tappa fondamentale per alleggerire il sovraffollamento che affoga le carceri della nostra regione e, ne sono convinta, in particolare può rappresentare un’occasione di sviluppo eccezionale per l’isola di Pianosa”. Lo afferma Maria Luisa Chincarini, capogruppo CD in Regione Toscana. “Del resto – aggiunge – lo scrivevo già alcuni mesi fa, quando ho soggiornato per un breve periodo sull’isola, suscitando l’ira e gli strali di tutti quei ‘signor no’ che anche oggi non vedono di buon occhio l’accordo siglato tra Rossi e Cancellieri”.
“Era la fine di agosto e scrivevo, cito testualmente: ‘l’aumento della popolazione carceraria sull’isola potrebbe enormemente contribuire al ripristino e alla tutela delle meraviglie dell’isola, delle strutture carcerarie fatiscenti che cadono in malora e sostenere l’attività del Parco, pulendo il sottobosco, curando la fauna e trasformando finalmente l’isola da diamante impolverato a un gioiello da preservare e mostrare con orgoglio’. Oggi – prosegue l’esponente di CD – questo auspicio sembra divenire realtà e, grazie all’impegno del nostro governatore e del ministro, sarà possibile avviare di nuovo un ciclo virtuoso per valorizzare il patrimonio dell’isola e addirittura creare un modello d’integrazione tra carcere e territorio da esportare anche in altre comunità”.
“Gli obiettivi del protocollo – afferma Chincarini – possono rendere Pianosa un modello di detenzione, formazione, reinserimento e accoglienza turistica esportabile nel resto del Paese. Pianosa può divenire un esempio su scala nazionale di come sia possibile coniugare la detenzione alla tutela dell’ambiente e a una moderna offerta turistica. Le condizioni dell’isola, oggi, infatti, non sono delle migliori, checché ne dicano i Soloni eternamente schierati in difesa dello status quo: zecche e ratti neri sono gli abitanti di gran lunga più presenti, la balneazione è consentita soltanto nella spiaggia di Santa Giovanna, la colonia agrigola vive in stato di semiabbandono, il Parco risulta praticamente inaccessibile e ben poco fruibile ai pochi turisti che raggiungono l’isola e che, giustamente, versano otto euro per visitarla”.
“Negli anni – rileva Chincarini – ho avuto l’occasione di visitare numerosi parchi di altre nazioni europee, che hanno un cuore anche più verde del nostro, e non li ho mai trovati ispirati a questa impostazione iperconservativa. Certo, tutelare un luogo incontaminato come Pianosa è un dovere, ma provvedere alla sua cura e offrire un seppur limitata e controllata possibilità di viverla a pieno è un diritto che non può essere sottratto ai cittadini. Addirittura, il Parco fissa per i residenti la possibilità di ospitare non più di quattro persone alla volta, un’evidente lesione delle libertà individuali sancite dalla nostra Costituzione”.
“Questo atteggiamento – sottolinea l’esponente del partito di Bruno Tabacci – comporta un danno pesantissimo per tutta la comunità che non può godere del suo patrimonio naturale. Che cosa ci sarebbe di male se nel porto romano o in altre cale dell’isola venisse ammesso un numero contingentato di bagnati che potessero, seguendo norme e regole precise, avere il grande piacere di godere di questi posti, magari grazie all’impegno, al lavoro e al controllo dei nuovi detenuti che saranno ospitati a Pianosa? Credo che coniugare il pieno utilizzo del carcere con la tutela dell’isola, come prevede il protocollo Ministero-Regione, sarà il modo migliore per ridare di nuovo vita a questo paradiso, a questo gioiello impolverato e tenuto chiuso in un cassetto: riportare all’antica attività la colonia agricola e sviluppare il lavoro della cooperativa rappresenterà, da un lato, il modo migliore per restituire dignità ad alcune persone e per insegnare loro un lavoro per reinserirsi nella comunità e, dall’altra – conclude – potenziare l’offerta turistica e ricettiva dell’isola, nel rispetto dell’unicità ambientale di questo patrimonio naturale”.