Reggio Emilia, CD pronto a competere nella corsa a sindaco
«Se ci sarà l’accordo di coalizione parteciperemo alle primarie del centrosinistra. Chi candideremo? Ci stiamo pensando. Ma potrebbe essere una donna». Lo afferma Giacomo Scillia, segretario provinciale di Centro Democratico, annunciando quella che potrebbe essere una quarta candidatura in vista delle primarie del centrosinistra per la corsa a sindaco. A breve, Scillia e i rappresentati locali del partito di Bruno Tabacci avranno due incontri: il primo con il segretario provinciale del Pd, Andrea Costa; il secondo con il candidato Luca Vecchi, al quale hanno già mostrato nei giorni scorsi segni di avvicinamento.
«Dovremo valutare se ci siano punti programmatici per andare nella stessa direzione – aggiunge – Sulla situazione di Reggio, noi pensiamo che la prossima amministrazione debba dare un segno di discontinuità rispetto a quella attuale: ciò vuol dire una nuova giunta con persone nuove, non importa se di 20 o di 60 anni. Non ci interessa il discorso anagrafico, ma quali saranno le competenze da mettere in campo». Ma quali sono i punti programmatici sui quali da Centro democratico cercano un accordo con il Pd? «In città ci sono argomenti che devono essere prioritari, come il welfare, l’integrazione e l’immigrazione – aggiunge Scillia – Noi pensiamo ad esempio che l’immigrazione non si debba gestire tramite controlli di polizia, ma nemmeno con i folder patinati distribuiti in tutti i convegni. La responsabilità di questa situazione pensiamo sia dell’Eurorpa. Quanto alle priorità delle provincia, si deve parlare di lavoro, welfare, ambiente e territorio e famiglia, a cominciare dalle coppie di fatto, senza strumentalizzazioni». Per Scillia, nel Reggiano «abbiamo un grosso problema ambientale e di territorio: basta girare un po’ per notare centinaia di piante che stanno morendo. Il livello di inquinamento è preoccupante, le strade sono impercorribili».
Non manca, ovviamente, una ricetta per uscire dalla crisi. «Le future amministrazioni devono attivarsi affinché qualità e quantità del lavoro possano crescere: abbiamo la fortuna di avere ottimi prodotti gastronomici e una grande storia medioevale e rinascimentale. Per questi motivi riteniamo si debba finalmente puntare su turismo ed enogastronomia in modo serio, settori sempre sottovalutati, ma che possono dare risposte importanti in termini di posti di lavoro».