Abruzzo, CD: Slot machines? Guardiamo invece a procedure gestione dei fondi Ue
E’ critico Venanzio Cretarola, responsabile lavoro di CD Abruzzo, a seguito delle polemiche sulle slot machine che sarebbero state acquistate con i fondi della Regione. “Non serve a nulla giustamente, ma semplicemente, scandalizzarsi per le slot machine e connessi software finanziati con il Fondo sociale europeo senza discutere delle procedure utilizzate dalla Regione per la gestione delle risorse Fse. E’ vero che l’assessore Gatti non ‘valuta’ i progetti presentati, ma infatti il problema non è questo. Il problema – sottolinea Cretarola – nasce dai criteri di selezione previsti dagli avvisi che la Regione emana (non solo in questo caso) che spesso rendono impossibile una selezione riferita ai contenuti dei progetti o addirittura prevedono una concessione di finanziamenti del tutto ‘automatica’ del tutto avulsa dai contenuti stessi, come nel caso del primo che spedisce la richiesta”.
“Nel caso dell’avviso Fse ‘Fare impresa’, dei 17 criteri previsti dalla griglia di valutazione dei progetti (per un totale di 1.000 punti) ben 11 sono riferiti a semplici ‘descrizioni’ degli elementi dei Piani di investimento presentati, senza specificazione alcuna del valore attribuito a specifici elementi delle proposte progettuali. La valutazione quindi – spiega l’esponente di CD – non può che riferirsi semplicemente a “come” sono “redatti” i piani d’impresa, non ai contenuti tecnici degli stessi. Sui 1.000 punti 100 si assegnano in base alla “innovatività” del prodotto (innovative le Slot Machine?). Solo 90 punti si riferiscono alle prospettive di redditività (le Slot le hanno di certo) e alla promozione del prodotto, entrambi elementi che nulla hanno attinenza diretta con l’utilità produttiva e/o occupazionale del progetto. Mentre 80 punti dipendono dai curricula dei proponenti e 10 punti ad eventuali esperienze estere pregresse (perché mai le esperienze pregresse italiane valgono meno?)”.
“Nulla è previsto (e sarebbe ben possibile, anzi auspicabile) in merito ai settori di attività da privilegiare e a eventuali indirizzi assegnati in base alle caratteristiche del mercato locale. La politica è comunque sempre responsabile degli indirizzi deliberati per l’emanazione degli avvisi pubblici per la concessione dei contributi. Con questo tipo di regole spesso le commissioni di valutazione sono nell’impossibilità di dare un giudizio di merito indispensabile per evitare cose come queste”.
“Ma ciò di cui si sente la mancanza nella gestione Fondo Sociale Europeo in Abruzzo è di una continua attività di verifica e monitoraggio per conoscere l’esito finale dei progetti finanziati, per verificare quali e quanti progetti durano nel tempo oltre il minimo richiesto dal finanziamento ricevuto. Senza monitoraggio vero sui risultati conseguiti finora come farà la Regione a predisporre seriamente la nuova Programmazione 2013-2020? E come facciamo tutti a capire se le azioni finanziate sono servite a qualcosa?”.