Toscana – Progetto GiovaniSì, Russo avverte: Nel 2015 si rischia un disastro
“Il 2015 rischia di essere un anno disastrato per gli imprenditori beneficiari dei finanziamenti del progetto GiovaniSì. Spero di essere un cattivo profeta, ma nel corso delle audizioni di Fidi Toscana è emerso come la maggior parte dei giovani imprenditori sostenuti da GiovaniSì si siano inseriti in mercati già saturi, come quelli della ristorazione, rivolti esclusivamente a una domanda interna profondamente depressa, con il rischio concreto di non riuscire a ripianare i debiti contratti con gli istituti di credito e con i fornitori”. Lo dichiara, in una nota, il Consigliere regionale Rudi Russo, coordinatore regionale di Centro Democratico Toscana, a proposito della promozione dell’imprenditoria giovanile e femminile promossa dalla Regione Toscana attraverso il progetto GiovaniSì. “Cito un dato su tutti – aggiunge – soltanto lo 0,58% dei finanziamenti erogati sono rivolti a imprese ad alto contenuto innovativo o tecnologico. E’ necessario, a mio avviso, cambiare radicalmente paradigma, abbandonare questa pratica di finanziamenti a pioggia e pensare a un’evoluzione verso una vera strategia di incubazione d’impresa o quantomeno di una consulenza della validità del business plan”.
“La risposta dell’assessore Simoncini all’interrogazione che ho presentato in merito – spiega Russo – registra soltanto una procedura incagliata, ma il timore è che dal prossimo anno, quando questi giovani imprenditori dovranno restituire i soldi concessi dagli istituti di credito nel 2012, le procedure d’incaglio aumenteranno in maniera esponenziale”.
“Mentre tutte le altre azioni di GiovaniSì sono state provvidenziali, come il contributo all’affitto, penso che sulla promozione dell’imprenditoria dobbiamo seguire alcuni esempi che ci vengono dall’estero, come quello israeliano, dove c’è una vasta rete di incubatori pubblico-privati. Dobbiamo quindi invertire la rotta, formando maggiormente i nuovi imprenditori e spingendoli verso settori che garantiscano un valore aggiunto duraturo, per il loro stesso bene e per quello dell’economia toscana”.