Barletta, Cd: Bene inizio progetti concreti per la città
«Serbatoi Eni e visita studio Parco Attrezzato, inizio progetti concreti dell’amministrazione»
La nota della segreteria politica del Centro Democratico
Un buon inizio per realizzare progetti concreti e non solo d’ascolto.
La segreteria del Centro Democratico valuta positivamente le ultime due inziative dell’amministrazione Cascella. «L’avvio ai lavori di dismissione e di smantellamento dei serbatoi ENI nell’area Castello – Piazza Marina» e «la visita di studio e conoscenza al cantiere del Parco dell’Umanità asse attrezzato 167».
«Questo che appare come un dualismo di forme rappresentative della città, altro non è che la ragione stessa di “essere” della città dove uno spazio pubblico, riconosciuto dalla collettività, è spazio fisico, con le sue estensioni e i suoi limiti, ma anche spazio sociale – direi meglio relazionale – quale luogo di incontro e di scambio fruibile e accessibile», si legge nella nota del Centro Democratico.
E ancora: «Questa accezione nutre gli spazi vissuti ma alimenta anche gli spazi urbani invisibili, sotterranei, quelli fatti da reti idriche, canalizzazioni, fognature, reti elettriche e quant’altro per rendere la città vivibile e osservabile. Il percorso è difficile e complesso, ma rappresenta l’ aspetto fondamentale dell’amministrazione Cascella per riconoscere, salvaguardare e recuperare i valori culturali nei nuovi spazi al servizio della collettività».
«Il recupero della riscoperta città-mare diventa occasione per ridefinire una nuova città con il paesaggio protagonista delle trasformazioni. La città viene riconvertita nei suoi spazi vitali per renderla accogliente. Ciascuno può ricordare a suo modo gli spazi concepiti dal passato. Ora si tratta di reinterpretare i luoghi per rendere quegli spazi condivisibili», prosegue la nota di Cd.
«E’ solo un inizio. Ma un buon inizio – dice la segreteria politica di Cd – perché l’Amministrazione Cascella realizzi non solo progetti di ascolto, ma progetti concreti in questa stagione politica in cui a tutti è richiesta l’ assunzione di nuove responsabilità perché i luoghi stessi possano essere restituiti come spazi effettivamente fruibili piuttosto che “icone urbane” inaccessibili ai più».
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