Primarie Emilia-Romagna, il Centrosinistra va avanti
La direzione regionale dem vara le regole per i gazebo. Ancora incertezza sulle candidature: il responsabile enti locali prende tempo, restano troppi i renziani in campo.
L’Emilia Romagna va dritta per la sua strada e decide, in direzione regionale, di fare le primarie non solo del Pd ma di coalizione, per scegliere il candidato alla presidenza della regione dopo le dimissioni di Vasco Errani. Primarie, quindi, aperte anche a Sel e al Centro democratico. Ieri, il segretario Matteo Renzi aveva invece chiuso con rabbia la porta a Sel dichiarando: «Io una maggioranza con chi mi accusa di essere autoritario e pre-fascista non la farei: stiano al loro posto, vinceremo le regionali senza di loro». I vendoliani dell’Emilia-Romagna, però, anche se hanno dichiarato di non voler partecipare alle primarie, non si rassegnano a divorziare dal Pd in regione. Anche in Calabria e in Puglia si faranno primarie di coalizione.
Stefano Bonaccini, segretario Pd dell’Emilia Romagna e responsabile nazionale enti locali, ci tiene a precisare che «in questa regione con Sel abbiamo sempre governato bene e siamo andati insieme al voto nel 90% dei comuni. Anche se non vogliono partecipare alle primarie possono essere nostri alleati». Però avverte: «Se dovesse esserci una rottura nazionale o insulti e offese da parte loro non faremo finta di nulla».
Bonaccini non ha sciolto neanche oggi la riserva sulla sua candidatura che viene data come la più probabile ma ha promesso che la prossima settimana tutti i candidati usciranno allo scoperto. In campo, a contrastarlo, ci sono: Matteo Richetti, renziano di primo rito e deputato Pd; l’ex sindaco di Forlì e renziano della prima ora Roberto Balzani; la vicepresidente della giunta di Errani, Simonetta Saliera; Patrizio Bianchi, assessore regionale alla scuola (sostenuto dai prodiani) e Daniele Manca, sindaco renziano di Imola.
Oggi la direzione regionale ha stabilito le regole per le primarie cedendo a chi, nei giorni scorsi, protestava per i requisiti “troppo severi” per potersi candidare. Il numero di sottoscrizioni dell’assemblea regionale del Pd per poter partecipare alla competizione è scesa dal 35 al 10% e la percentuale delle firme degli iscritti dal 20 al 3%. Le primarie si terranno fra il 21 e il 28 settembre e le elezioni regionali tra il 16 e il 23 novembre.