Benedetto: “La Basilicata c’è e vuole farsi sentire”
“Il dibattito in Consiglio Regionale, purtroppo sotto tono, deve tradursi in un segnale forte: la Basilicata c’è e vuole farsi sentire per rivendicare dal Governo Nazionale il riconoscimento delle rivendicazioni storiche perché il petrolio sia realmente strumento ed opportunità di sviluppo e non certamente sacrificio in quanto apporto all’approvvigionamento energetico del Paese”. Lo ha detto il capogruppo di Centro Democratico alla Regione Nicola Benedetto partendo da un interrogativo: “Perché la Basilicata viene vista ai tavoli nazionali in questo modo? Una risposta – ha detto – va ricercata anche nel fatto che assessori come Ottati (Agricoltura), Berlinguer (Ambiente) se non conoscono il nostro territorio non possono rappresentarne problemi e questioni”.
Nel ricordare che “l’accordo sottoscritto nel lontano 1999 tra l’allora Presidente Dinardo e l’Eni non è stato mai attuato sia per il ristoro economico previsto che negli interventi a favore di agricoltura, ambiente, turismo, piccole imprese in direzione di un modello di eco-sviluppo” Benedetto ha affermato che “non è stato mai chiesto il rispetto di quella intesa e in particolare il ristoro economico”.
Per il capogruppo di Cd: “E’ necessario perseguire la verticolarizzazione del Patto di Stabilità, vale a dire, bisogna cedere ai Comuni quei 50 milioni di euro che saranno scongelati in quanto i Comuni sono la ‘vera periferia’ del governo, conoscono i problemi dei cittadini e possono dare alcune soluzioni”.
Nel sostenere che “non può certo prevalere un atteggiamento di rassegnazione per quanto sta avvenendo” Benedetto ha chiesto un impegno straordinario a partire dalle azioni già messe in cantiere come quella della Commissione speciale con il primo compito di accertare la quantità di greggio estratto e non limitandosi al “piccolo aggiustamento” che riguarda il provvedimento della card carburante. La politica dei quattro tempi mi sembra troppo rischiosa perché se alla fine del quarto tempo non avremmo portata a casa risultati molto più consistenti dei 50milioni la sconfitta sarebbe troppo cocente”.
Benedetto ha invitato a non sottovalutare gli indicatori socio-economici allarmanti contenuti nel Rapporto Svimez che richiamano alla responsabilità la politica e le istituzioni – Parlamento, Governo e Regione – perché emerge con sempre maggiore preoccupazione il volto di una regione a rischio desertificazione industriale e demografica, dove si continua a emigrare, non fare figli e impoverirsi.