Elezioni regionali Emilia Romagna, Bartolomei su calcolo Isee: “Rivedere i parametri in base alle nuove povertà”“
La candidata del Centro Democratico con decisione chiede quindi che la Regione Emilia Romagna riveda, insieme al Governo, i parametri che determinano l’indicatore della situazione economica delle famiglie“
L’Isee, indicatore della situazione economica della famiglia è uno strumento importantissimo che permette alla Regione, ma anche ai Comuni di intervenire con efficacia in situazioni di difficoltà economiche. Le famiglie possono fare affidamento su una serie di prestazioni agevolate, dalle rette degli asili nido e altri servizi educativi per l’infanzia, alle agevolazioni per le tasse universitarie. L’elenco è lungo e dettagliato ma forse vale la pena porre l’accento sui parametri con cui viene calcolato questo indicatore
Innanzitutto si tiene conto della composizione del nucleo familiare, del reddito da lavoro, del patrimonio mobiliare e immobiliare di ogni componente della famiglia. “Questi parametri alla luce di una crisi che si protrae ormai dal 2008 – spiega Maria Grazia Bartolomei capolista del Centro Democratico – devono tenere in considerazione la nuove povertà”. “Ad oggi ad esempio – continua la candidata al consiglio regionale – non si tengono in considerazione gli esodati che invece dovrebbero essere inseriti come categoria protetta per redditività. Un altro aspetto fondamentale è quello della composizione del nucleo familiare:è importantissimo tenere in considerazione il numero dei figli e in base a questo prevedere sgravi ed agevolazioni, dato che la famiglia è la base della nostra società e paradossalmente oggi avere figli significa mettersi a rischio povertà”.
La candidata del Centro Democratico con decisione chiede quindi che la Regione Emilia Romagna riveda, insieme al Governo, i parametri che determinano l’indicatore della situazione economica delle famiglie. “Oggi ad esempio non si tiene nella dovuta considerazione la frammentazione dei nuclei familiari”, spiega Bartolomei. “L’Isee del nucleo famigliare con figli è integrato oggi, con un’aggiunta calcolata in base alla situazione economica del genitore convivente”.E’ di certo un provvedimento condivisibile che cerca in qualche modo di arginare il problema di quanti dichiarano una residenza anagrafica differente per scopi fiscali. “Il problema diventa serio invece in quei casi in cui i genitori sono separati davvero”, racconta ancora la candidata del Centro Democratico.
“Le amministrazioni comunali infatti chiedono di allegare alla dichiarazione Isee anche lo stato economico e patrimoniale del coniuge non convivente se questo contribuisce al mantenimento del o dei figli. Ciò porta anche ad un innalzamento dell’indicatore Isee proprio di chi vive con il o i figli che così rischia di perdere il diritto ad alcune agevolazioni, specie quelle scolastiche”. Il problema è più vasto di quanto si possa immaginare e non esclude nessuno, nemmeno gli anziani non autosufficienti dato che la formula, non prevede spesso la deduzione dell’intera spesa per l’assistenza personale, ad esempio per le badanti. “Le questioni sono ancora aperte e la nuova Regione nella Conferenza Stato Regioni dovrà prendere in considerazione anche questi aspetti, con l’impegno non gravare ulteriormente sulle tariffe dei servizi direttamente resi ai cittadini, a partire dai ticket sull’assistenza sanitaria”, conclude Bartolomei.