Duemila firme per Tovo candidato alle primarie del centrosinistra
Massimiliano Tovo,ex assessore del Comune di Sant’Olcese e segretario regionale del Centro Democratico, ufficialmente candidato alle primarie della coalizione di Centro Sinistra per le elezioni regionali, ringraziando per il consenso ottenuto inizia a snocciolare le tesi del suo programma politico, partendo dalla valorizzazione dell’entroterra ligure che rappresenta il 25% dell’economia ligure.
“Sono molto soddisfatto per questo obiettivo, non era facile cercare e raccogliere le firme, dopo le alluvioni dell’ultimo mese, che hanno incrementato il malcontento della gente, la priorità assoluta era ripristinare il territorio. Quasi duemila firme sono un segno e una testimonianza di fiducia che ricevo e spero di non deludere: un mandato per me molto significativo, carico di speranza in un clima di forte disaffezione alla politica. E’ stato un lavoro di squadra e ringrazio tutti i collaboratori, ora posso dire che sono primarie di coalizione e sono soddisfatto perché non la considero una partita individuale ma è un contributo alla realizzazione di un programma che dovrà governare i prossimi cinque anni la nostra Regione. Sono contento perché spero di poter mettere sul tavolo della coalizione di Centrosinistra alcuni temi che considero importanti per un vero cambiamento, troppo spesso annunciato e poco perseguito.
Il mio è un programma costituzionale e democratico per il rilancio della Liguria. Ritengo che la politica debba tornare ad essere un luogo di incontro, dove ciò che è impossibile diventa realizzabile, dove la ricerca delle soluzioni e tra le più alte ambizioni. Lo dico sapendo che siamo in criticità assoluta, ma nel 1948 siamo usciti da una situazione molto più drammatica, eravamo un paese istituzionalmente ed economicamente distrutto, ma nell’arco di pochi anni grazie alla volontà e all’impegno siamo diventati la quinta potenza al mondo. Quindi anche nei momenti difficili se c’è buon senso e buona volontà si può riemergere. Quindi vietato arrendersi! Soprattutto a chi vuole ridurci alla convinzione del “non ce lo possiamo più permettere”. A chi sostiene questa tesi dico, lasciate la politica ad altri, occupate un posto indegnamente.
Valorizzare l’entroterra per me è la chiave principale del rilancio della Liguria, per questo motivo occorrono novità. Servono politiche nuove, mirate al rilancio economico e sociale per sostenere un insediamento dell’entroterra ligure, questo anche per garantire il presidio del territorio che può essere considerato tra gli elementi utili per contrastare ma soprattutto prevenire il dissesto idrogeologico;quindi servono da una parte interventi urgenti per sistemare zone danneggiate dall’alluvione e dall’altra un programma innovativo per portare e assicurare i servizi nelle zone più interne: reti stradali, scuole,trasporto pubblico, sanità e servizi sociali. Tutto quello che oggi manca. I cittadini dell’entroterra sono cittadini liguri a tutti gli effetti abbattiamo gli elementi che creano distinzioni tra privilegi e svantaggi.
Oggi siamo chiamati ad agire in urgenza per restaurare e mettere in sicurezza dove si vive. La situazione è gravissima siamo di fronte al rischio di una vera catastrofe idrogeologica. Un disastro annunciato che non ha trovato un’attenzione esaustiva. Mancano i soldi per assicurare gli interventi di somma urgenza, non possiamo lasciare i nostri sindaci da soli, la Regione deve essere in prima linea per ottenere il pagamento immediato dal Governo, non può limitarsi esclusivamente a promesse lasciando in uno spirito di incertezza le istituzioni locali,finché non c’è questo non si può rilanciare il territorio e le promesse alimenteranno un ulteriore stato di sfiducia. Ma non si può esclusivamente intervenire davanti alle tragedie o calamità, la vera rivoluzione passa oggi dalla prevenzione per questo motivo la Regione deve agire per un immediato riscontro finanziario ed economico per attuare una strategia di prevenzione, attingendo per esempio ai 10 miliardi dei fondi strutturali europei non spesi per il periodo 2007-2013. Le risorse ci sono, non perdiamo anche questo treno!!!
Cerchiamo di non intervenire più solo dopo i disastri, l’entroterra deve essere rilanciato con nuovi servizi e riprendendo in mano gli insediamenti produttivi che la crisi economica ha fatto chiudere. Anche per quanto riguarda i piccoli esercizi commerciali: hanno chiuso per colpa dell’aumento della Tasi. Credo che la Regione debba assicurare un procedimento che consenta agli esercizi posti nelle aree più disagiate delle agevolazioni a livello tassativo in modo che le attività restino aperte e siano un presidio sociale sul territorio.”