Repubblica Genova, Primarie Liguria, Tovo il terzo incomodo: “La sinistra resti sinistra e non perda la bussola”
“So già che perderò, ma voglio dare un contributo per difendere la nostra identità e i nostri valori”
Lui stesso si definisce #terzoincomodo sui social network. Ma Massimiliano Tovo, 43 anni, un lavoro sul web e una passione per la politica “nonostante tutto”, dopo aver lasciato l’Udc di cui era segretario cittadino e aver incontrato sulla sua strada il Centro Democratico di Bruno Tabacci, insiste:
“Domenica non vincerò, ma la mia candidatura ha un senso: costruire un vero centrosinistra, dare vita alla nuova componente moderata”.
Tovo, ma chi glielo fa fare di candidarsi alle Primarie?
“Me lo fa fare il senso di appartenenza a una democrazia, Sono un moderato ma vengo da radici di sinistra. Anzi, è a mio zio che dovevo qualcosa”.
Si spieghi meglio.
“Il fratello di mio nonno era Pietro Boido, fucilato a Cravasco. Quando la scorsa primavera ho deciso di non ricandidarmi a Sant’Olcese, il mio paese, dopo due mandati mi sono detto: ma perché lasciare la politica? Io non sono certamente come lui, che per le sue idee è stato fucilato, ma non mi tiro indietro”.
Quindi lei si sente di diritto nel centrosinistra…
“Sì, perché l’esperienza con l’Udc si è conclusa quando mi sono reso conto di una posizione attendista, mentre altri, che non si schieravano, in realtà hanno già scelto di sostenere Raffaella Paita. Allora, da una provocazione sono arrivato ad una candidatura reale. Per avere una definizione geopolitica netta: per sapere da che parte stare. E per andare avanti nel mio progetto”.
Lei adesso si candida con l’appoggio del Centro Democratico, quindi punta ai moderati. Ma come vede le posizioni di esponenti Ncd e Forza Italia che si schierano già a favore della Paita? Creeranno loro un’aggregazione moderata?
“Quello per me è un centro di convenienza, non un centro moderato. Si tratta di scelte opportunistiche mettono a repentaglio il futuro della Liguria. E non credo che qualche ex potente ministro possa portare con sé elementi positivi per un futuro della regione”.
Lei invece cosa vuol fare?
“Dare vita a una coalizione che risponda a quanto detto dal sindaco di Milano Pisapia, quindi uomo nettamente di sinistra, per la costruzione di un nuovo centrosinistra. Io mi riconosco nella coalizione e vorrei portare avanti quello che posso definire il modello Sant’Olcese: una lista in cui c’erano elementi Pd, SeL, Udc e indipendenti. Con scelte dettate dalla competenza”.
Stabilito che lei domenica non vincerà, cosa farà lunedì?
“Io mi impegno a sostenere il candidato vincente, e offrirò il mio lavoro per cerare, come ho detto, un nuovo centrosinistra. Ma ora bisogna vedere se chi vincerà avrà intenzione di riceverlo. Come Centro democratico, peraltro, andremo avanti su questa strada”.
Tovo, dica la verità: i suoi avversari l’hanno cercata?
“No, e mi dispiace. Non c’è stato un confronto a tre, non c’è stata nemmeno la possibilità di parlarsi. Ho fatto le cose che avevo detto, ho raccolto le firme, fatto la mia campagna. Sono isolato, ma non mi tiro indietro”.