Popolari, Tabacci: “Contrari parlano come furbetti quartierino”
Quando sento chi si oppone alla riforma delle banche popolari parlare di rischi per l’italianità del sistema, di crediti a famiglie e imprese a repentaglio e di posti di lavoro in bilico avverto uno sgradevole dejà vu”. Lo ha dichiarato alla Camera Bruno Tabacci di “Per l’Italia – Centro Democratico” intervenendo sulla riforma delle banche popolari.
“Sono gli stessi argomenti utilizzati nel 2004 e nel 2005 per contrastare la riforma del risparmio, mentre infuriavano lo scandalo Parmalat e le scalate dei furbetti del quartierino. Se avessero prevalso avremmo ancora il mandato a vita del governatore della Banca d’Italia e Mario Draghi non sarebbe mai arrivato a Palazzo Koch e al vertice della Bce. Mi auguro non prevalgano nemmeno ora: il voto capitario è diventato una finzione giuridica per assicurare l’inamovibilità dei vertici. La riforma, che riguarda solo le Popolari più grandi, assicura la trasparenza che finora è mancata e che perfino lo Ior sta perseguendo. Ecco perché l’opposizione a questo decreto è come minimo incomprensibile”, ha concluso Tabacci.