Recale, il Comitato “Tarì da rifare”: “Colpire le famiglie numerose è contro la Costituzione”
Si riscalda il clima politico cittadino in vista dell’incontro pubblico “Tari da rifare”, che si terrà venerdì 13 febbraio, alle 18, nella sede del Partito democratico in via Santissimo Salvatore, 4, a Recale. «L’appuntamento al quale invitiamo tutti i cittadini ad intervenire – afferma Massimo Decio Argenziano a nome dei “Socialisti democratici per Terra di Lavoro” di Recale – è importante, perché, finora, non c’è stata chiarezza sui criteri che hanno portato a stabilire tariffe che non trovano riscontro in nessun altro Comune. Non è vero che la nuova normativa imponga vincoli rigidi: al contrario, lascia ampi margini di autonomia all’Ente locale nel determinare i criteri più adeguati alla realtà locale. Per questo ci batteremo, nell’interesse della comunità cittadina, per una revisione delle tariffe e per una serie di misure che abbattano il costo del servizio rifiuti». «La toppa sembra peggiore del buco». Così commenta Nello Romano di SEL le giustificazioni fornite dagli amministratori sui criteri che hanno guidato la determinazione delle tariffe. «Noi contestiamo il fatto che gli importi addebitati alle utenze domestiche sono eccessivamente alti e, in particolare per alcune fasce, assolutamente inammissibili. Rispondere che le famiglie più numerose rappresentano solo “il 40% dei cittadini” suona come una beffa, come se un dato statistico potesse giustificare un prelievo esagerato ai danni di quasi metà delle famiglie, calpestando anche il dettato della Costituzione, che afferma l’importanza del sostegno a favore delle famiglie “con particolare riguardo alle famiglie numerose”. Ci auguriamo che il confronto induca i nostri amministratori ad abbandonare posizioni dottrinarie e astratte – conclude Romano – e adottare
correttivi per alleviare il disagio di tutti i nostri concittadini». Anche il Centro Democratico di Recale aderisce alla protesta sulla TARI. Il segretario Mimmo Martellone, unitamente all’avv. Gadola ed agli iscritti al partito, concorda nel chiedere che si faccia luce sui motivi che hanno determinato tariffe così alte. «In questi tempi – afferma Martellone – in cui una famiglia media di quattro persone a reddito unico affronta grossi sacrifici per arrivare a fine mese, un’amministrazione attenta alle problematiche
sociali lo dimostra contenendo il carico fiscale per i nuclei più numerosi, come succede a San Prisco dove la tariffa per una famiglia di quattro persone è meno della metà di quella applicata a Recale. Agire diversamente significa assumersi la responsabilità dei problemi cui andranno incontro quanti non possono pagare simili cifre, dalle cartelle esattoriali ai pignoramenti e a tutti i disagi connessi. Lungi da noi pensare che i nostri amministratori vogliano colmare con tale sacrificio il dissesto finanziario – conclude l’esponente di Centro Democratico – per questo facciamo leva sulla moralità dell’amministrazione con l’auspicio che il problema venga affrontato e risolto nel più breve tempo possibile».