Regione Sardegna: Pluriclassi, la maggioranza difende le scelte della Giunta
I consiglieri regionali di Sel, Centro Democratico, Partito dei Sardi e Rossomori prendono le difese del piano di ridimensionamento scolastico, adottato dalla Giunta regionale
Dopo le polemiche di questi giorni sulla chiusura, per il prossimo anno scolastico, di 29 scuole nelle quali i bambini delle elementari e medie erano riuniti in pluriclassi, i consiglieri regionali di Sel, Centro Democratico, Partito dei Sardi e Rossomori prendono le difese del piano di ridimensionamento scolastico, adottato dalla Giunta regionale.
“Occorre innanzitutto precisare verranno eliminate le pluriclassi – spiega Luca Pizzuto di Sel – cioè quelle classi in cui al proprio interno vengono accolti bambini di classi differenti a cui sono impartiti gli stessi insegnamenti o le stesse attività scolastiche. Si tratta di un metodo sbagliato di aggregazione tra alunni, in quanto i compiti di sviluppo e di apprendimento sono abbastanza differenti tra studenti di età diverse e, per questo, richiedono insegnamenti e spazi diversificati”.
Secondo Paolo Zedda (Rossomori), “sul piano dell’efficienza didattica, le pluriclassi sono un disastro, i dati lo certificano in modo impietoso, creano carenze che gli studenti si trascinano poi per tutto il percorso formativo e contribuiscono a produrre gli effetti che purtroppo ben conosciamo. La Sardegna è oggi, infatti, la regione italiana con la percentuale più alta di ragazzi che non riescono a terminare le scuole dell’obbligo. La bassa qualità della nostra istruzione si traduce in una alta dispersione scolastica che, a sua volta, è responsabile degli elevati livelli di disoccupazione e della bassa attesa di benessere. La carenza nell’istruzione, cioè, genera povertà, oltre che ignoranza”.
Augusto Cherchi del Partito dei Sardi rispedisce al mittente ogni accusa. “Le scelte che sono state compiute le abbiamo fatte solamente per garantire una scuola e un futuro migliore ai nostri ragazzi – afferma – L’ obiettivo di questa decisione è la volontà di migliorare la qualità dell’apprendimento dei nostri bambini, per lavorare sulla prospettiva di una diminuzione della dispersione scolastica”.
Infine Anna Maria Busia del Centro Democratico sostiene che “al centro della nostra azione di governo i nostri ragazzi, i loro sogni e la qualità dell’istruzione data dal lavoro e dall’impegno degli insegnanti, che vogliamo fortificare dando strumenti più adeguati e consoni. Al centro dell’azione del governo di centrosinistra c’è l’essere umano, il suo diritto alla felicità e alla socialità”.