Ercolano, presentato il programma del Centro democratico
“Legalità, trasparenza operativa e potenziamento culturale” : questo il decalogo del centro democratico a Ercolano che negli esponenti Antonio Formisano, Simone Tarallo e Luigi Fiengo trova coesione d’intenti e sinergia organizzativa all’indomani di una pagina di storia poco felice della politica indigena. Mai polemiche sterili ma al contrario propositi costruttivi per imparare dagli errori del passato investendo nel futuro.
In linea con tali principi l’assessore in Ercolano e collega di partito Carmela Aprea: affermata toga Aprea sintetizza i valori democratici insiti nella natura stessa del movimento con una moderna concezione dell’affermazione del valore cultura sulla prevaricazione violenta e sul fatalismo rinunciatario purtroppo spesso presente nel vissuto amministrativo delle realtà vesuviane.
Si tratta in sintesi di costruire un modello comunitario rispondente alle esigenze dei sani contribuenti con particolare riferimento al mondo dei giovani. In tal senso dal centro democratico fanno sapere che massima attenzione sarà rivolta all’istituzione scuola e alle associazioni di volontariato operanti sul territorio. Nel rispetto dei ruoli e delle competenze istituzionali specifiche da Ercolano si alza un vento nuovo che ci si augura possa spirare duraturo dissolvendo la calotta attendista costata negli anni al paese un prezzo altissimo.
E’ facile e riduttivo addossare le responsabilità dell’implosione ercolanese ad un singolo rappresentante politico o ad un infelice quinquennio amministrativo. La questione Ercolano è ben più complessa e radicata nel tempo. Occorre quindi cimentarsi nel ricucire i pezzi di un puzzle che vanta duemila anni di storia ma che ha perso nel corso degli anni credibilità e spessore agli occhi degli stessi ercolanesi.
Marcel Proust diceva che si ama solo quello che non si possiede del tutto: probabilmente Ercolano necessitava di un folle sentimento “democratico” che colpisse al “centro” della società civile.