Porto di Ravenna, Bartolomei (Centro Democratico): Ottimo rafforzare i collegamenti ferroviari, no ad accorpamenti con altri porti
Centro Democratico plaude agli interventi concordati tra Comune di Ravenna, Autorità portuale, RFI e Regione Emilia – Romagna, che vengono considerati “ fondamentali per dare contenuto alle dichiarazioni di strategicità di questa importante infrastruttura nel contesto regionale, adriatico ed europeo” – come afferma Maria Grazia Bartolomei, vice coordinatrice regionale di Centro Democratico.
“Gli interventi di consolidamento dei collegamenti ferroviari con il porto di Ravenna sono importanti per recuperare il gap con altri porti europei, che registrano una movimentazione intermodale con il treno per almeno la metà delle merci trasportate, contro il solo 14% registrato dal porto emiliano romagnolo nel 2014. In particolare dei 4 interventi oggetto dell’accordo sottoscritto si valutano maggiormente incisivi, per migliorare la capacità di traffico merci per e dal porto ed il collegamento alla rete TEN – T (Trans European Networks – Transport) e ai corridoi ferroviari europei, il previsto allungamento del raccordo ferroviario in destra canale, che coprirà tutti i terminali esistenti, permettendo di raccordarsi con i magazzini non ancora raccordati e l’intervento sulla sagoma del cavalcavia di Teodorico, che renderà possibile anche da Ravenna il carico di convogli di grandi dimensioni e la partenza delle c. d. ‘autostrade del mare’ con l’imbarco di grossi automezzi carichi di merci ” – continua Bartolomei.
“Per quanto si veda con favore una rapida realizzazione degli investimenti prospettati, al pari di un necessario intervento sui collegamenti stradali da e per la Romagna e per l’approfondimento dei fondali, siamo preoccupati per il ventilato accorpamento sotto un’unica autorità portuale dei 4 porti dell’Alto e Medio Adriatico, l’unica che andrebbe ad interessare ben 4 Regioni. Infatti, pur ritenendo necessario creare sinergie tra i porti del nord est del Paese per innalzarne la competitività, si ritiene innaturale e penalizzante un accorpamento che rischia, tra gli altri, di depotenziare il porto di Ravenna, uno dei 14 ‘core – port’ dell’Unione europea ed il 3° porto italiano, al netto del petrolio. La scelta di accentramento della governance inoltre non sembra quella meglio in grado di innalzare l’efficienza delle infrastrutture portuali al servizio dei mercati di riferimento; riducendo la competizione tra scali limitrofi, non si innalza il livello della competitività di sistema ” – conclude la rappresentante di Centro Democratico.