Sardegna, Busia: «Secondo il Ministero della Giustizia il principio di territorialità è inattuabile in Sardegna»
Caso REMS. Diritti negati ai pazienti-detenuti sardi.
La consigliera regionale del Centro Democratico ha diffidato il DAP
Diritti negati ai detenuti sardi affetti da patologie psichiche reduci dagli Ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) e destinati, per legge, a un’accoglienza nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS). «I pazienti sardi non possono essere accolti nella REMS di Capoterra perché i posti disponibili sono occupati da pazienti residenti nella Penisola, in violazione di un accordo istituzionale siglato il 24 febbraio 2015 dalla Conferenza Unificata, che impone l’applicazione del principio di territorialità per il recupero dei pazienti già internati negli OPG», denuncia la consigliera regionale e responsabile nazionale Giustizia del Centro Democratico, Anna Maria Busia.
Una violazione paradossalmente giustificata dal Ministero della Giustizia che, in risposta a una diffida inviata da Anna Maria Busia al DAP, proprio per intimare la corretta applicazione dell’accordo sancito in sede di Conferenza Unificata, spiega testualmente che, «pur riassegnando i pazienti non residenti nella regione Sardegna in strutture residenziali di altra regione, la REMS di Capoterra non sarebbe comunque in grado di accogliere i propri pazienti, avendo la struttura raggiunto la capacità ricettiva massima».
«La spiegazione del Ministero, arrivata con lettera firmata dal direttore generale Calogero Roberto Piscitello, conferma le disposizioni indicate dall’Accordo, ma è contradditoria e inaccettabile nelle sue conclusioni», protesta Busia. «Negare il principio di territorialità sancito dall’Accordo del 26 febbraio 2015 ha delle conseguenze gravissime sui diritti e sul futuro dei pazienti. La legge 81/2014, con cui è stata disposta la chiusura degli OPG e il conseguente trasferimento degli internati alle REMS, stabilisce che il percorso di recupero dei pazienti debba avvenire nel territorio di residenza degli stessi. Negando il principio di territorialità si nega ai pazienti l’inizio del corretto percorso di recupero sanitario e sociale», conclude la consigliera del Centro Democratico.