Amianto, Centro Democratico: anche a Catanzaro diverse aree da smantellare
Quanto emerge dalla relazione dell’oncologo Pasquale Mondilla è veramente preoccupante e fa venire i brividi solo a pensarci e a domandarsi: ma gli Enti Locali ed in primis la Regione Calabria che è in possesso dell’elenco dei siti da bonificare tra cui tutta la zona della Presila catanzarese, in particolare il territorio dove ricadono l’imponente discarica di località Marra, la miniera di metalli dismessa dalla Montedison e la diga del Melito, mai bonificate, perché continuano a tacere? E’ mai possibile che a nessun politico, sia esso regionale, provinciale o comunale sia venuto il dubbio visti i centinaia di decessi avvenuti negli ultimi tempi e l’incremento di determinate patologie, a nostro avviso, sono da attribuire a questo disastro ambientale? E la stessa Regione Calabria perché non attiva il Registro regionale dei tumori ? Sono tanti i “perché” che qualcuno con un pizzico di coscienza dovrebbe dare delle risposte, specie le autorità sanitarie preposte.
Purtroppo anche a Catanzaro ci sono ancora diversi siti da bonificare o smantellare, come l’ex cementificio ubicato nel popoloso quartiere De Filippis costruito negli anni sessanta e bonificato da circa un ventennio. Ma come si evince dalla foto la copertura in eternit, oramai compromessi, della imponente struttura e le pareti tutte in amianto dimostrano tutto il loro degrado, abbandono e pericolosità; come pure il traliccio ad alta tensione, poco distante dall’ex cementificio, istallato dall’Enel e completamente a ridosso delle abitazioni comportano un serio pericolo per la salute degli abitanti. Non vogliamo creare allarmismi, ma come Centro Democratico abbiamo il dovere delle salvaguardia della salute dei cittadini e invitiamo chi di competenza come: l’Arpacal, l’Asp ed il Sindaco Abramo, massima autorità comunale, ad intervenire con urgenza, considerato che il cementificio di CZ Sala, appartenente alla stessa società, la Italcementi, è stato smantellato e ripulito da circa due anni.
Ai partiti politici, alle istituzioni, alle organizzazioni ed associazioni preposte diciamo: l’amianto e il cancro non hanno colore politico: ma tutti assieme abbiamo il dovere morale d’intervenire, non solo a Catanzaro ma in tutta la provincia e, se necessario, formare degli appositi comitati di quartiere per ogni sito lasciato all’incuria ed abbandono.