Lo stop all’aumento dell’Iva sui porti turistici è legge

Finanziaria. Il Consiglio regionale dice sì all’emendamento proposto da Anna Maria Busia

Approvata la proposta Sdl: aliquota bloccata al 10%

 

Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato questo pomeriggio l’emendamento alla Finanziaria con cui il Gruppo consiliare Sovranità, Democrazie e Lavoro, ha proposto l’inserimento nella legge regionale di un articolo specifico che consente di confermare l’applicazione dell’Iva agevolata al 10 per cento sui i porti turistici dell’Isola.

L’emendamento, prima firmataria la consigliera del Centro Democratico Sardegna, Anna Maria Busia, interviene in seguito alla sentenza della Corte costituzionale che, a livello nazionale, ha riportato l’imposta al 22 per cento per i porti turistici. Grazie all’articolo di legge inserito nelle Finanziaria, viene bloccata l’imposizione di un’aliquota che avrebbe messo in ginocchio gli operatori del turismo isolano, compromettendo la competitività economica della loro offerta.

«Non possiamo che essere soddisfatti del voto favorevole espresso dal Consiglio al nostro emendamento. La norma approvata accoglie una disposizione nazionale, recentemente dichiarata illegittima nella sola parte in cui non prevede che la configurazione delle strutture organizzate per la sosta e il pernottamento di turisti debba avvenire nel rispetto dei requisiti stabiliti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa nella Conferenza permanente per i rapporti Stato, Regioni e province autonome – Corte Costituzionale n. 2/2016», spiega Anna Maria Busia. «La Regione Sardegna, così come hanno fatto Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, attraverso tale recepimento fa sì che l’applicazione dell’Iva agevolata al 10 per cento sia confermata, come diretta conseguenza della norma; regime che risulta già applicato dalle strutture definite marina resort».