Italicum, Tabacci e Dellai: va cambiato; ma Migliore: no a premio a coalizioni
PESCINA (Aq), 24 set – Una netta prevalenza di opinioni favorevoli a modificare l’Italicum. Ma sul come cambiare la legge elettorale le posizioni rimangono ancora divergenti. È quanto è emerso dal dibattito che si è tenuto a Pescina, in provincia de L’Aquila, nella prima giornata del meeting nazionale del Centro Democratico dal titolo “Proponiamo il futuro”. A fare gli onori di casa il presidente nazionale di Cd Bruno Tabacci, per il quale “l’Italicum è un errore perché ci porta ai risultati di Roma e Torino. Io sono un proporzionalista sconfitto, ma segnalo che si stanno facendo troppi errori politici e questo ha finito col trasformare il referendum in un giudizio politico. La fretta di voler avere un governo la sera delle elezioni è sbagliata”. Per il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore “l’Italicum è una buona base di partenza. Si può migliorare se si trovano i numeri in Parlamento. Ma resto contrario ad estendere il premio di maggioranza alle coalizioni”. Dal canto suo il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi ha voluto sottolineare che “l’intreccio che si tende a fare tra Italicum e riforma Costituzionale è una forzatura impropria. La riforma costituzionale va valutata di per sé per il suo rilievo preminente e gli elementi positivi che contiene a mio avviso sono largamente prevalenti rispetto a quelli negativi”. Molto convinto della necessità di cambiare l’Italicum è invece Lorenzo Dellai, capogruppo di Des-Cd: “Il proporzionale puro non mi convince, personalmente sarei per un ritorno al Mattarellum. È importante intanto che il dibattito si sia riaperto”; mentre per Giulio Marcon, deputato di Sel, “il primo errore da correggere è quello di costruire riforme elettorali e addirittura costituzionali per convenienza”.