Tabacci: «La politica ha ormai il fiato corto, il futuro dei giovani è l’Europa»

La gavetta lo fa passare sui banchi del consiglio di Mantova, poi Bozzolo e Porto Mantovano. Capo ufficio studi al ministero dell’Industria e poi del Tesoro nell’85 è segretario della Dc lombarda. Due anni dopo guida la Regione come presidente e nel ’90 viene eletto in Parlamento. È passato indenne (due assoluzioni con formula piena) dal ciclone Tangentopoli. Si fa difendere dall’avvocato Giandomenico Pisapia, padre di Giuliano con il quale nascerà una profonda amicizia al di là delle idee politiche. Quell’esperienza lo rinforza. Nel 2001 torna in Parlamento con l’Udc nel centrodestra, ma le sue posizioni si distanziano sempre più da Berlusconi. Nel 2008 viene riconfermato e crea il “terzo polo” centrista. Chiamato in giunta a Milano da Pisapia, con cui guida infruttuosamente l’idea di “Campo progressista”, oggi è candidato di +Europa, formazione con Emma Bonino all’Uninominale a Milano 1 e al proporzionale a Firenze e nel collegio Mantova-Cremona.

 

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