CD Sardegna, Marotto: si moltiplicano le province e si nega la volontà popolare
La bocca sollevò dal fiero pasto
quel peccator, forbendola a’ capelli (Inferno canto XXXIII)
Le terzine dantesche rappresentano, in maniera perfetta, l’immagine che ci sarebbe apparsa se fossimo entrati nell’aula del Consiglio Regionale della Sardegna subito dopo il voto del testo unico per la modifica dell’assetto degli Enti locali, avremmo trovato un gruppo di cannibali con la testa china e le fauci spalancate sulla Regione Sardegna.
Ce l’hanno fatta ad accrescere il numero degli enti locali, dopo la moltiplicazione delle ASL anche i “notabili” locali saranno tanti e amici e parenti verranno accontentati.
Le province diventeranno sei: Gallura, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano e Sulcis-Iglesiente con altrettanti Presidenti, Giunte e Consigli.
Due invece saranno le Città Metropolitane: Sassari in aggiunta a Cagliari, che aumenta la sua area di influenza passando da 17 a 71 Comuni.
Infine, a completamento del misfatto, vengono introdotte le Unioni di Province con altrettanti presidenti e “valvassini” vari.
Una PORCHERIA perpetrata con la complicità di quell’accolita di fantasmi che si definisce opposizione. Soprattutto dal PD, sempre più calato nei meccanismi dello spoil system, del “do ut des” che garantisca favori reciproci e continuità elettorale. Chissà cosa ne pensa il neosegretario Letta!
Sono stati 34 i voti favorevoli e solo 7 i contrari, altrettanto vergognoso lo stuolo di astenuti e fuggiaschi che hanno abbandonato l’aula, affetti da pavidità acuta, e incapaci di assumersi le responsabilità avute dal mandato popolare.
Ma spieghiamo le ragioni di tanta rabbia da parte nostra.
Innanzi tutto, questo voto cancella la volontà popolare che nel 2016 si era espressa per l’abolizione delle province superflue.
Questo voto ha decretato che esiste un ordine superiore alla volontà popolare: il banditismo poltronaro alla Marchese del Grillo, “Noi siamo noi e voi non siete un…!”
Con un’economia regionale in caduta libera, non possiamo permetterci di sprecare 796mila euro quest’anno e 835mila il prossimo anno, alla faccia di chi sta liquidando l’azienda perché gambizzato dalla crisi COVID o di tutte quelle famiglie, sempre più numerose, che stentano a mettere insieme 2 pasti al giorno.
Stentiamo infine a sopportare che a latere della spartizione territoriale, si è combattuto con la baionetta tra i denti per la spartizione della gestione della Città Metropolitana di Cagliari, che da 17 comuni è diventata un mostro a 71 teste di cui tante, situate in ambiti territoriali che nulla hanno a che vedere con Cagliari.
Le due alternative erano o Truzzu o il commissariamento!
Nel primo caso continuava a governare Truzzu, che si sarebbe trovato ad essere sindaco di Cagliari e “Signore” della Contea del Sud (è legalmente possibile?), in alternativa si sarebbe andati al commissariamento, attraverso la nomina di un vassallo di Solinas che tenesse il banco fino alle prossime elezioni.
Ça va sans dire, la politica creativa di Solinas e soci ha prevalso e allora, le 17 “vecchie” città sono rimaste a Truzzu e i 54 “nuovi” Comuni aggiunti, verranno affidati a un Commissario straordinario nominato dal Presidente. Due poltrone per due!
Noi di CENTRO DEMOCRATICO SARDEGNA, non ci stiamo, “Ci attiveremo in tutte le sedi possibili e contrasteremo questa porcheria in tutti i modi esistenti – dichiara il coordinatore regionale Alessio Marotto – è intollerabile che una tale vigliaccata passi sottotraccia, quanto è intollerabile che gli alleati di centro sinistra si siano prestati ad un atto, tanto ignobile quanto violento nei confronti dei Sardi. Ci stiamo consultando con i nostri parlamentari per mettere in atto tutte le azioni possibili affinché si fermi tutto! Non passeranno, la Sardegna ha bisogno di essere governata, e di essere rispettata.”