CD Lombardia: Morte di Satnam Singh ci consegna realtà imprenditoriali basate su sfruttamento, irregolarità e zero umanità.

La morte di Satnam Singh dopo essere stato abbandonato in strada dal datore di lavoro ci consegna una realtà di attività imprenditoriali che si reggono sul lavoro irregolare, sullo sfruttamento di chi lavora, che molto si avvicina allo schiavismo, senza un minimo sussulto di umanità.

Serve vigilanza a tutto il sistema delle imprese, dagli uffici ispettivi del lavoro e dalle forze dell’ordine Guardia di finanza e Carabinieri attorno al lavoro irregolare, immigrato e sfruttato senza un sussulto di umanità e alle imprese che praticano e stanno sul mercato con queste modalità.

Quello che è accaduto in questi giorni in provincia di Latina al bracciante indiano Satnam Singh che nell’infortunio ha perso un braccio, poi abbandonato davanti a casa dal datore di lavoro senza ricevere soccorso perché irregolare e in seguito deceduto, ma incolpato dallo stesso datore di lavoro di leggerezza ci dice che abbiamo superato ogni limite: umano, relazionale, di riconoscimento dignitoso da parte dei datori di lavoro delle persone che lavorano nella loro azienda, di attività di impresa che competono prevalentemente comprimendo il costo della manodopera.
E quello che più sconcerta è che questi datori di lavoro siano convinti che sia giusto e vada bene così, che quello sia il modello da seguire.

Come sconcerta anche la doppiezza delle forze governative di destra che da un lato propagandano che non vogliono nessun immigrato e impediscono ogni azione di inclusione e dall’altro non fanno nulla per il contrasto sul campo al lavoro irregolare ed immigrato e a queste pratiche aziendali che alterano completamente il mercato e sono fuori da ogni standard di regolarità e vita d’impresa.